domenica 15 maggio 2011

IL LEGGENDARIO GEORGE ADAMSKI

La leggenda di George Adamski. Alla scoperta del capostipite dei "contattisti".

Vediamo un po cosa scrive di lui il Direttore del C.U.N. :

dall'articolo di Roberto Pinotti

È considerato il capostipite dei "contattisti", ed anche il più discusso.
Per Adamski si arrivò a creare, negli Stati Uniti il neologismo: "contactee", in italiano "contattista", per indicare "chi dice di aver avuto un contatto con i piloti dei dischi volanti".
Ci si chiede se i suoi "contatti" sono realmente avvenuti e se i sei testimoni, che vi avrebbero assistito (le due coppie di coniugi George Hunt e Betty J. Williamson, Alfred C. e Betty M. Bailey, oltre a Lucy McGinnis ed Alice K. Wells), hanno dichiarato la verità.
Nel libro "The Saucers Speak" ("I dischi parlano"), sono trattati i contatti radio stabiliti prima e dopo il famoso 20 novembre 1952, proprio dai coniugi Williamson e Bailey, insieme agli studenti Betty Bowen e Ronald Tucker.
I contatti radio erano veri? Erano veri i calchi delle impronte che il presunto Venusiano avrebbe lasciato sul terreno, e le fotografie scattate, secondo Adamski, il 13 dicembre allo stesso veicolo atterrato 23 giorni prima a Desert Center mentre sorvolava la sua casa?
Nessuna prova di carattere scientifico può documentare come reali gli avvenimenti descritti in "Flying Saucers Have Landed" (tradotto in italiano: "I dischi volanti sono atterrati"), il primo libro scritto da Adamski, nel 1955, insieme a Desmond Leslie.

PROVE CONTRO E PROVE A SOSTEGNO
L'organismo civile americano per lo studio degli UFO, NICAP (National Investigations Committee on Aerial Phenomena) di Washington, non ha dato mai alcun credito a quanti hanno affermato di essere entrati in contatto con presunti extraterrestri.
Nel classico "The UFO Evidence" leggiamo a proposito delle foto adamskiane:
«A causa dei trascorsi del sig. Adamski, sedicente professore di filosofia mistica orientale (la cui validità gli sarebbe stata in seguito confermata dai suoi "extraterrestri") e per almeno una sua affermazione dimostratasi del tutto falsa in seguito alle indagini del NICAP, le sue fotografie sono considerate dubbie».
Fra i detrattori di Adamski:
Lo scrittore Frank Edwards, che identificò il "ricognitore venusiano" di Adamski, nella "parte superiore di un aspirapolvere", fabbricata nel 1937.
L'USAF, l'aeronautica Militare statunitense, che riconobbe "la parte di un umidificatore di tabacco".
Altri detrattori vollero vedervi un "lampione stradale"…
A favore di Adamski:
L'operatore cinematografico di Hollywood, Marley, il quale non esitò a definire le foto autentiche.
J.N. Mansour, della Jetex Ltd., ditta produttrice di aeromodelli, esaminò i negativi originali e la macchina fotografica montata sul telescopio di Adamski e confermò che l'oggetto delle foto non era un modello ma sembrava delle dimensioni dichiarate dall'autore: almeno 10 metri e mezzo di diametro.

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